mercoledì 13 marzo 2013

*TU SEI ED ESISTI DOV'E' LA TUA MENTE!* - SRI SATHYA SAI BABA

*TU SEI ED ESISTI DOV'E' LA TUA MENTE!*





Satsang

La gestione del pensiero


Cari fratelli e sorelle,


nel giorno di Shivaratri, abbiamo sentito Bhagavan parlare dell'antitesi della mente e dei nostri pensieri. Cerchiamo di ricordare ciò che Swami ha detto a riguardo di questo tema nelle precedenti occasioni. Tutto il tema del Suo Discorso di Shivaratri verteva sulla 'gestione del pensiero', tanto per usare una terminologia moderna. Ma prima di entrare nei dettagli vorrei rilevare alcuni punti. Amici miei, la causa della nascita e della rinascita è dovuta alla mente. Se la mente porta con sé desideri su desideri, diventa la causa-radice della rinascita. In altre parole, la mente è responsabile della nostra reincarnazione. Bisogna essere estremamente attenti ai pensieri. E' necessario investigare a fondo sulla natura della mente. Tutti i più grandi filosofi, saggi, santi e ricercatori hanno fatto delle riflessioni sulla mente e sulla sua natura.


BHAGAVAN PORTA FUORI TUTTO QUELLO CHE ABBIAMO DENTRO


Bhagavan Sri Sathya Sai Baba ci spiega la natura della mente nel modo più semplice possibile. Sono passati i giorni in cui trascorrevamo moltissimo tempo a studiare. Sono passati i giorni in cui dovevamo meditare o seguire dure penitenze o pratiche spirituali per trovare la soluzione e liberarci dal problema. Non abbiamo tempo sufficiente, non abbiamo energia sufficiente. Non abbiamo una base sufficiente per approfondire questo soggetto. Bhagavan Baba ci mostra la Sua visione nel modo più semplice, cosa che è la più appropriata per i tempi in cui viviamo. Tutte le Sue parole sono pratiche ed applicabili alle nostre situazioni di vita quotidiane e questa è la ragione per cui Egli viene seguito da gente che proviene da ogni parte del mondo. Egli mette le cose in modo facile, affinchè noi possiamo realizzarle e mettere in pratica i Suoi insegnamenti nella vita di tutti i giorni. Ed è questa la ragione per cui, alla fine di ogni Suo Discorso, se vi mettete ad ascoltare la folla, sentirete una persona dietro l'altra ripetere: 'I miei dubbi sono stati chiariti. Ha risposto alla mia domanda. La mia ricerca è terminata.' Sentiamo questi commenti ripetutamente e questo significa solo che Bhagavan porta fuori tutto ciò che è dentro di noi. Amici miei, è proprio a questo proposito che desidero parlarvi di alcuni punti che si riferiscono all'argomento mente- pensieri.


BISOGNA CRESCERE OLTRE LA MENTE


Secondo Bhagavan Baba, la mente non è altro che un fascio di desideri. Egli usa spesso l'esempio del fazzoletto che è fatto di fili di cotone intrecciati insieme. Se i fili vengono tolti, il fazzoletto non esisterà più. Questa analogia ci permette una comprensione sufficiente del principale problema della vita. Tutte le religioni enfatizzano questo punto particolare, in cui ci si deve elevare al di sopra della mente. La questione è: com'è possibile fare questo? Persone diverse suggeriscono molti sentieri diversi, ma Bhagavan mette la risposta in una sola frase. La mente, che è fatta di desideri, può essere annullata o resa inattiva dal fatto di essere privi di desideri. Senza desideri, la mente non esiste più. Quindi, essere senza desideri è la sola via per crescere oltre la mente, ossia per vivere in uno stato di non-mente. In sanscrito [questo stato] si chiama manolaya.Per vostra informazione, voglio dirvi che tutto quello di cui parlo viene estratto dalla letteratura Sai.


LA MENTE È UN FASCIO DI PENSIERI E DI CONTRO-PENSIERI


'Devo andare ora' è un pensiero. 'Non devo andare' è un contro-pensiero.'È bello essere qui' è un pensiero. 'Non è bello essere qui' è un contro-pensiero. 'È meglio che io rimanga qui' è un pensiero.' È meglio che me ne vada da qui' è un contro-pensiero. La vita è piena di pensieri e di contro-pensieri. 'Vado al darshan oppure no? Faccio un viaggio a Puttaparthi adesso o no? Vado ai bhajan o no? Sto sveglio tutta la notte oppure fino alle dieci?' Ogni situazione nella vita è piena di pensieri che vanno dalla cosa più sciocca al più elevato pensiero spirituale. La vita è piena di pensieri e contro-pensieri, la mente, quindi, non è altro che pensieri e contro-pensieri.


COME ELEVARSI OLTRE LA MENTE


Come ci si può elevare oltre la mente, come oltrepassare la mente ed essere in uno stato in cui non vi è più mente? Come raggiungere l'ultimo obiettivo di una vita spirituale? Bhagavan Baba enfatizza sempre questo punto dicendo: "Si deve crescere oltre la mente." Ma che cos'è questo stato mentale 'senza- pensieri'? Poco fa ho affermato che essere senza desideri vuol dire trovarsi oltre i pensieri e questo è lo stato in cui si è oltre la mente. La mente esiste solo a causa dei desideri. La mente esiste solo a causa dei suoi pensieri e contro-pensieri. Queste sono tutte cose che Baba ha detto. Ma la domanda è: 'come si può essere privi di desideri, privi di pensieri?'


È SBAGLIATO DESIDERARE DI PARLARE CON SWAMI?


Un giorno un giovane mi ha chiesto: "Sig. Anil Kumar, sono venuto qui per il darshan di Swami. Questo è un desiderio. C'è qualcosa di sbagliato in questo? Se desidero che Lui mi guardi, è sbagliato? Lei ha detto che l'obiettivo della vita è essere privi di desideri, ma io ho ancora il desiderio di vedere Swami e di parlare con Swami. E' sbagliato questo desiderio?." Non diamo una nostra risposta a questa domanda, potremmo aver ragione o torto, perseguendo la nostra immaginazione e speculazione. Ma non abbiamo bisogno di far questo, abbiamo la grande fortuna di essere contemporanei dell'Avatar. Siamo benedetti dalla fortuna di poter essere vicini a Lui e di godere del privilegio di avere delle risposte direttamente da Lui. Perché speculare ed immaginare? Questo aggiunge solo confusione in noi e di conseguenza possiamo confondere anche gli altri. Non commetterò questo peccato che ho cercato sempre di evitare e non penso nemmeno che lo commetterò in futuro. Quello che so, l'ho preso facendo riferimento al punto di vista di Bhagavan. Quello che non so, mi prendo del tempo per fare chiarezza sull'argomento con Lui. Ho fatto questa domanda a Swami: "Swami, lo chiameresti 'desiderio' se io voglio vederTi? Se voglio parlarTi? Tu hai detto che non dobbiamo avere desideri, qual è la soluzione?"


VOI DESIDERATE CIÒ CHE NON AVETE


Bhagavan in termini semplici ha risposto: "Desiderare significa avere ciò che non hai. Io desidero avere un casa. Perché? Perché finora non l'ho avuta. Voglio un impiego, perché sono disoccupato. Voglio avere del denaro, perché non ne ho. Quindi, noi desideriamo ciò che non abbiamo. Io non desidero una penna, perchè ne ho due proprio qui! (Risate) Perché desiderarne altre, a meno di non voler metter su un negozio? (Risate) Io non desidero un' altra agenda. Perché? Perché ne ho già una. Quindi noi non desideriamo ciò che abbiamo già, desideriamo quello che non abbiamo.


SWAMI È SEMPRE CON VOI


Ora, se volete parlare con Swami, se volete vedere Swami, non è un desiderio. Perché? Perché Swami è già in voi, solo che non lo sapete ancora, ed ecco perchè avete questo desiderio. Il problema è che noi non realizziamo questo.Se Swami non fosse già con noi, noi non saremmo qui. Se Swami non fosse già in noi, le nostre preghiere non avrebbero avuto risposta fino ad oggi. Se Swami non fosse in noi, non saremmo stati salvati da tanti pericoli, da tante trappole, non saremmo sfuggiti a tanti rischi fino ad ora! Quindi, tutte le nostre esperienze, tutti i miracoli che abbiamo avuto, provano che Swami è con noi.


ESTERNARE LA VISIONE INTERIORE


Che cosa significa il desiderio di vederLo? Assenza di realizzazione! Che cos'è il desiderio di parlarGli? Assenza di comprensione! Quindi, quando vengo per vederLo e desidero vederLo, Egli esaudisce questo desiderio, affinché io possa vederLo interiormente quando sarò lontano da qui. Noi veniamo in questo luogo per vederlo dal di fuori, in modo da vederlo poi all'interno. Noi parliamo con Lui esteriormente, così da poterGli parlare poi interiormente. È questa che viene chiamata 'voce interiore'. Swami è dentro di voi. Perciò, quando dite: "Voglio vederTi", come può essere un desiderio questo? Se Swami dice: "Voi siete Dio" e "Io e Te siamo Uno", se poi voi dite "Voglio parlare con Lui', come può essere un desiderio! Non lo è! Non è corretto dal punto di vista spirituale, perché noi siamo già Dio. Voi siete già divini. Noi abbiano desideri solo perché non siamo realizzati.


LA MEDITAZIONE CONDUCE ALL' ASSENZA DI PENSIERO


Amici miei, possiamo ottenere uno stato di assenza di pensiero? Sí,possiamo... attraverso il canale della meditazione. La meditazione è il solo processo che conduce allo stadio del non-pensiero. Alcuni dicono: "No, Signore, quando io medito ho più pensieri che mai! Sto meglio quando non medito, perchè quando comincio la meditazione è come essere nell'aeroporto JFK di New York, i miei pensieri, come i voli, atterrano ogni cinque secondi! Cosa posso fare?" Amici, quando ci sono pensieri durante la meditazione, significa che non è affatto una meditazione! La vera meditazione è assenza di pensiero. Quando ci sono i pensieri ci sono altre occupazioni, ci sono provocazioni... non è meditazione. Noi meditiamo per ritirare la mente, per essere senza pensieri.


PER ESSERE UNO CON DIO DOBBIAMO ELIMINARE I PENSIERI


Per essere uno con Dio, dobbiamo essere senza pensieri. Se desideriamo realizzare la nostra Divinità, il processo della meditazione conduce allo stato di assenza di pensiero. Un semplice esempio: quando ascoltate i discorsi di Swami, quando iniziate a cantare forte un bhajan con il ritmo giusto, dopo un po' non esistono più i pensieri. Siete totalmente assorti nel discorso di Swami, siete totalmente assorti nel bhajan di Sai.


I BHAJAN CONDUCONO AD UNO STATO DI ASSENZA DI PENSIERO


Se veramente partecipate ai Bhajans, non ci saranno pensieri nella vostra mente. Coloro che hanno dei pensieri durante il canto dei bhajans sarebbe meglio che se ne stessero a casa. Per lo meno potrebbero riposarsi. I bhajan hanno lo scopo di toglierci ogni pensiero. Com'è possibile che questo avvenga? Perché noi ci identifichiamo nei bhajan. Cantiamo con forza e battiamo le mani immaginando nella nostra mente la forma Divina: Krishna, Rama, Cristo, Buddha o qualsiasi altro Nome scegliamo. Cantiamo con la Forma Divina nella nostra mente ed il Nome sulle labbra. Questa è la chiave per essere privi di pensieri. E' il sentiero più facile per sviluppare lo stato di assenza dei pensieri.


LO YOGA KUNDALINI RICHIEDE UN 'PRANAYAMA' STRETTAMENTE CONTROLLATO


Alcuni mi chiedono: "Anil Kumar, sa qualcosa dello yoga kundalini? Come si può far risalire la kundalini?" Io rispondo: "Fino ad ora mi sono tenuto lontano da questo soggetto. Alcuni mi hanno detto che quando la loro kundalini si è risvegliata hanno avuto un collasso nervoso. Altri hanno consigliato di tenersi lontani da qualsiasi manifestazione od espressione della kundalini, perché i polmoni potrebbero esserne danneggiati. Viene spiegato chiaramente che lo yoga kundalini richiede il pranayama, ossia un processo di respirazione strettamente regolato. Si tratta di un processo scientifico, tecnico. Se il processo del respiro viene regolato sotto la stretta supervisione di un'anima nobile, un esperto totalmente senza ego, voi sarete in grado di realizzarlo individualmente. Ma se lo praticate guidati solo dalla vostra immaginazione, la vostra salute potrebbe deteriorarsi completamente."


LO YOGA KUNDALINI NON È PER TUTTI


Nel Dhyana Vahini Baba dice questo e per favore credetelo. Il pranayama, il processo del respiro e la kundalini non sono dati a tutti. E' un processo molto arduo e deve essere eseguito sotto la stretta sorveglianza di un precettore esperto e senza ego, non sotto lo guida di un qualsiasi Tom, Dick o Harry che sia, con lo scopo di guadagnare denaro. Io non ho ancora approfondito lo yoga kundalini fino ad ora, perché non voglio farmi del male, né desidero anticipare la liberazione.


IL MODO PIÙ SEMPLICE PER LIBERARSI DAI PENSIERI È IL SENTIERO DEI BHAJAN


Amici miei, il modo più semplice per liberarsi dai pensieri consiste nel seguire il sentiero del sankirtan ossia dei bhajan. Non c'è bisogno di un posto speciale per questo, non c'è bisogno di un momento speciale. Non si ha bisogno di un'assistenza speciale o di un supervisore e non costa nulla. Si può sentire semplicemente una cassetta e, mentre si ascolta, si dimentica sé stessi. Basta alzarsi al mattino e mettere la cassetta dei nostri bhajan preferiti, o cantare i bhajan in compagnia degli altri. Quando sei da solo ed ascolti una cassetta di Bhagavan non puoi far altro che piangere. Le lacrime iniziano a scendere sulle tue guance senza che tu nemmeno te ne accorga. Perché? Perché quando siamo da soli abbiamo bisogno della compagnia di Dio e quando abbiamo bisogno della compagnia di Dio, cominciamo a pensare a Lui. Quando cominciamo a pensare a Lui, cominciamo a cantare. Quando cantiamo non pensiamo più ed a questo punto non esistiamo più. Non siamo più lì, c'è solo Baba! Questo è lo stato di assenza di pensiero, lo stato di meditazione.


BHAJAN E JAPA: DUE MODI PER RITRARRE LA MENTE


Quindi, amici miei, la meditazione è un processo che conduce ad uno stato di assenza di pensiero. Questo stato è lo scopo ultimo di tutte le pratiche spirituali (sadhana). Tutte le sadhana spirituali, siano esse pranayama, bhajan o qualsiasi altra, dovrebbero condurre al ritiro di ogni pensiero. Questo è lo stato di assenza di pensiero che enfatizza Ramana Maharishi. Adi Shankara mette in evidenza il modo in cui si possono ritirare i propri pensieri. Questo può avvenire attraverso la pratica dei bhajan. chiamata anche sankirtan, o dhyana, che è la meditazione. I bhajan ci sono familiari, ma che cos'è la meditazione, o 'dhyana'? Non è altro che un processo di auto- ricerca. Recentemente Bhagavan ha detto: "La risposta alla domanda: 'Chi sono io?' è 'SOHAM'. 'SOHAM' significa 'Io sono Quello'. Io sono Quello. 'Tat Tvam Asi', cioè: 'Quello sei tu.' Questo è il sentiero dell' auto-ricerca che conduce alla conoscenza (Jnana). attraverso la meditazione, o dhyana. Il processo del canto conduce ad uno stato di assenza di pensiero, divenendo uno con la Divinità della quale si sta cantando la gloria. Credo di essere stato chiaro. Sankirtan, dhyana, bhajan e jnana sono modi semplici ed eccellenti per ritrarre la mente e per determinare l'assenza dei desideri. Come diveniamo privi di desideri? Fino ad ora abbiamo avuto informazioni sufficienti riguardo all'assenza di pensiero. Ora consideriamo l'assenza di desiderio.


I DESIDERI NON TI CONDUCONO MAI AD ALTI LIVELLI


Noi abbiamo un'infinità di desideri. All'inizio, sono venuto qui con il desiderio di vedere Swami. Poi si è sviluppato in me l'umile desiderio di raggiungere la prima fila. Poi quest'umile desiderio si è tramutato nella speranza di vedere Swami passare dove io ero seduto. Il desiderio seguente è stato quello di riuscire a consegnarGli una lettera. Poi ancora : 'Se mai fosse possibile, ti prego, dammi un'interview!' Quindi un ulteriore desiderio è quello di avere qualche riconoscimento da Lui. Prossimo desiderio: 'Fa che io sia il solo fortunato a cui Swami rivolgerà la parola!' Ed infine l'ultimo desiderio, il desiderio dei desideri: 'Fa che io sia il solo privilegiato!' (Risate) Il desiderio è una vera sfortuna! Non ci porterà mai ad alcun livello elevato.


IO DESIDERO MOKSHA, LA LIBERAZIONE


Alcuni dicono: "Io desidero Moksha, la liberazione." Io ci penso, poi li guardo e rispondo: "Perché desideri Moksha? Qualcuno ti ha mai detto che cosa sia Moksha?" E' come se qualcuno mi mostrasse un dolce, una fetta di torta e mi dicesse: "Anil Kumar, questa è Moksha!" pensando che sia qualcosa di meraviglioso e bellissimo. (Risate). Tutti dicono che Moksha, ossia la liberazione, è la cosa più bella, quindi cerchiamo un po' di capire. Nessuno però ha riportato mai un'esperienza diretta di Moksha, sono tutte informazioni di seconda mano, conoscenza libresca che non ha nulla a che fare con la realtà. La gente che desidera Moksha non sa cosa sia esattamente quello che desidera. Una volta Bhagavan mi ha detto: "Cosa vuoi Anil Kumar? Cosa vuoi che ti dia?" Io ho risposto: "Swami, perché dovrei desiderare qualcosa da Dio che mi sta già dando tutto senza che io Glielo chieda? Quando mi chiedi che cosa voglio, devo cercare un desiderio. Io non ti chiedo niente perché Tu mi hai già dato tutto quello che desidero. Perciò non tentarmi!" (Risate) Più tardi, una persona anziana ha incominciato a parlare di Moksha. Allora Swami mi ha chiesto: "Vuoi Moksha? Te la posso dare!" Io ho detto: "PerchÈ dovrei chiedere qualcosa che non ho nemmeno l'idea di che cosa sia?" Lui ha continuato: "Allora, che cosa vuoi?" "Voglio ciò che ho già sperimentato: la vicinanza a Bhagavan. È un'opportunità ed una benedizione ascoltare i Tuoi discorsi. Non voglio nient'altro, perché conosco già il sapore di questo. Il più grande servizio è quello di condividere il tuo messaggio con un numero sempre maggiore di persone ed in molti più posti possibile. Questo è ciò che voglio. Non desidero altro." Io conosco la gioia e l'eccitazione di condividere il messaggio di Sai con la gente. Quando le persone vengono da me e mi dicono: "Anil Kumar, ci è piaciuto molto il tuo discorso", io sono al settimo cielo! (Risate) La gente viene da me e mi dice: "Abbiamo imparato così tante cose! Senza di te questo non sarebbe stato possibile." Sì! Questo mi rende immensamente felice. Mi sento un milionario, e questo è ciò che desidero fare per innumerevoli vite future... questo e nient'altro.


VOGLIO DESIDERARE CIÒ CHE MI LIBERA DAI DESIDERI


Amici miei, cos'è il desiderio? Desideriamo ciò che ci rende senza desideri, perché qualsiasi altro desiderio ci conduce a desiderare ancora. Non c'è fine ai desideri. Se desiderate Dio, non potete desiderare più niente. Dio è in mezzo a noi. Se desideri Dio, non c'è nient'altro, e puoi diventare privo di desideri al solo desiderare Lui. Quando Lui è con voi, tutto il mondo è con voi. Quando Lui non è con voi, la vita è vuota e priva di significato. Senza Dio, noi non abbiamo pace nella mente e non abbiamo nessuna gioia.


GLI UOMINI DI DIO


Noi conosciamo molte persone ricche e sappiamo che cosa accade a loro: persone che hanno posizioni elevate... e sappiamo bene che tipo di vita conducono. Ma osservate gli uomini di Dio. Guardate come sono felici e pieni di pace. Essi sono Sattvici. Anche se privi di ogni comodità, nel loro cuore sono pieni di gioia. I loro visi sono sempre sorridenti, la loro vita è una celebrazione. Gli uomini di Dio sono molto pacifici. La gente desidera la loro compagnia ed è fortemente attratta da loro. Con certe persone noi sentiamo di essere con Dio. Perché? Alcuni hanno questo potere di attrazione perché sono uomini di Dio. Se gli uomini di Dio sono così attraenti, quanto di più lo sarà Dio stesso! Dio è il magnete più grande!


NON C'È NULLA OLTRE A DIO: DESIDERIAMO SOLO LUI


Che cosa dobbiamo fare per divenire privi di desideri? Desideriamo Dio! Non c'è nient'altro oltre a Lui. Quindi, amici, per essere senza desideri bisogna meditare. Per essere senza desideri, bisogna desiderare Dio, e questo conduce al più elevato adempimento della vita. Ma, dov'è Dio? Dio è già qui. Realizziamo quanto siamo ricchi e grandi avendo Dio dentro di noi! Cos'altro abbiamo bisogno di sapere oltre a questo? 'Il Regno dei Cieli è dentro di voi,' dice la Bibbia, e se tu stesso sei un re, che bisogno hai di mendicare? Il Discorso che ha fatto Bhagavan a Shivaratri, trattava della mente e dei pensieri. Se ci sono pensieri, assicuriamoci che essi siano santi e sacri. Se non posso liberarmi dai pensieri, per lo meno farò in modo che siano sacri. La mente riesce a trasformare il paradiso in inferno e l'inferno in paradiso. Se abbiamo pensieri sacri la nostra vita sarà sacra.


UN COMPAGNO DI CINQUANT'ANNI FA


Voglio farvi osservare come funzionano i nostri pensieri. Il giorno di Shivaratri ho incontrato un mio compagno di scuola di cinquant'anni fa, forse anche di più. Senza preavviso, mi è capitato nella stanza. Non l'ho riconosciuto perché, dopo tanto tempo, come capita a tutti, era fuori forma ed anche fuori dalle proporzioni... (Risate) E' stato molto difficile riconoscerlo. E naturalmente anch'io devo essere stato difficile da riconoscere. Dopo aver sentito il mio nome mi ha detto: "Siamo stati compagni di scuola cinquant'anni fa!" Io ho risposto: "Mi dispiace, non ricordo. Che lavoro fai?" "Sono un medico" "Molto bene! E chi è questa signora?" "Lei è mia moglie." "Fantastico, è stato bello rivedervi dopo cinquant'anni." Quindi ho incominciato a ricordare i miei compagni del passato ed abbiamo parlato di loro. La gente che ci guardava mentre ridevamo istericamente, probabilmente pensava che eravamo due poveri pazzi scappati da qualche manicomio! (Risate) Ricordare il passato, ah!, non c'è niente di più divertente, perchè i giorni di scuola sono i più belli. Improvvisamente la moglie ha detto: "Ho costretto mio marito ad incontrarvi oggi anche se lui dubitava che lo avreste riconosciuto." "Non importa... grazie davvero di averlo portato qui."


IL CHIRURGO DIVINO


Il mio compagno, il cui nome è Shyamsundar, medico militare a Medak (Andra Pradesh), ha iniziato quindi a raccontarmi del periodo in cui è stato di servizio in diversi posti, come a Bombai ed a Puna, finchè sfortunatamente ed improvvisamente, i suoi nemici lo hanno pugnalato. Le sue condizioni erano critiche. Entrò all'ospedale di Puna e fu immediatamente operato. La ferita era molto grave ed il dottore, uscendo dalla sala operatoria, disse alla moglie: "Signora, suo marito non sopravviverà. Non c'è speranza di salvarlo. Abbiamo veramente fatto tutto il possibile!" E se ne andò. Amici miei, posso darvi il suo nome ed indirizzo, così ogni Tommaso potrà verificare questa storia. Ho ottenuto il suo permesso di raccontarla a tutti perchè ogni cosa riportata da Anil Kumar viene divulgata via radio e teletrasmessa ovunque! (Risate) Così, ho detto al mio vecchio amico: "Adesso non raccontare più, perchè mentre eri in ospedale eri certamente sotto anestesia, perciò non puoi sapere cosa sia successo. Stai zitto e lascia che sia tua moglie a raccontare la storia." Poi mi sono rivolto a sua moglie e le ho detto: "Adesso racconta tu." (Risate) "Giusto, Sig. Anil Kumar" ha detto lei "lui non può sapere cos'è successo dopo." Ho bisogno di avere informazioni di prima mano, quindi prima le Signore!(Risate) Mentre incominciava a parlare, piangeva. Credetemi, amici, sto parlando alla presenza di Bhagavan, con informazioni dirette. Lei vide Bhagavan Sri Sathya Sai Baba, in forma fisica, camminare lungo il corridoio. Egli aprì la porta della sala operatoria ed entrò. Dopo un'ora Baba ne uscì. La signora aspettava fuori perché non aveva il permesso di entrare. Dopo due ore, altri medici vennero ad esaminare il paziente, quindi andarono dalla moglie: "Signora, suo marito è fuori pericolo. Ha un taglio da un lato e non sappiamo come possa essere avvenuto in quel punto." A questo punto il mio amico alzò la sua camicia e mi disse: "Questo è il taglio originale fatto dal chirurgo e quest'altro è il secondo taglio fatto da Bhagavan Sri Sathya Sai Baba, il Chirurgo Divino. Il risultato di questa operazione è che io adesso sono qui a parlarti." Il destinatario della Grazia Divina, meglio conosciuto come Swami, salva le vite. Questo è fuori di ogni dubbio. Noi sappiamo che Swami è in noi. Abbiamo spesso letto o sentito dire da Lui che Dio è sopra di te, sotto di te, intorno a te ed in te. Bellissimo! Ma, durante la nostra vita quotidiana, non ne abbiamo la completa consapevolezza. La Consapevolezza Costante ed Integrata è uno stato d'essere in cui questa consapevolezza si possiede durante tutto il giorno. Dopo che il mio compagno di scuola mi ha mostrato i due tagli sono rimasto senza parole! Questo è Bhagavan!


BHAGAVAN SRI SATHYA SAI BABA


So che qualcuno di voi mi ha già sentito parlare di un devoto che viveva a Los Angeles, California, da dieci o quindici anni. I suoi genitori volevano che lui ritornasse definitivamente a casa, così egli ha imballato le sue cose ed è tornato qui. Ora risiede ad Hyderabad. Egli è un uomo giovane, ed anche un buon partito! I suoi genitori desideravano che io gli trovassi la moglie giusta; ma io non credo di essere tagliato per questo tipo di lavoro. (Risate) Il suo aspetto non mi piaceva per niente e non lo avrei raccomandato a nessuno. (Risate). Ma ho promesso che ci avrei provato.Questa mattina,con piacere ho voluto condividere questa esperienza con i fratelli e sorelle Sai. Il giovane ha vissuto a Los Angeles per poco più di un decennio e quando infine lasciò quel luogo, portò con sè tutto quello che considerava prezioso. Alla fine dell'imballaggio aveva una gran quantità di valigie. Quando raggiunse Mumbai, l'ufficiale disse: "C'è eccedenza di peso. Troppi bagagli! Dovete pagare oltre 10.000 rupie." Il giovane pensò che non ne valeva la pena e che potevano tenersi tutti i bagagli. Contattò la sorella al cellulare ed ella rispose: "Non ti preoccupare, ti mando il denaro così potrai tenere tutte le tue cose." "Ma non le voglio" rispose, "non vale la pena di spendere del denaro!" Era mezzanotte. Tutti noi sappiamo che la maggior parte dei voli arrivano a mezzanotte. C'era una fila lunghissima di persone in coda mentre la polizia della dogana controllava i bagagli. Ad un tratto uno degli ufficiali gli disse: "Io so che tu sei un devoto di Sai. Tu sei pulito, puoi andare!" (Risate) Direttamente! Senza nessun controllo! Senza alcun pagamento! L'uomo non conosceva l'ufficiale, non lo aveva mai incontrato prima. Il devoto andò poi a controllare i voli locali, quindi, per cortesia, volle ringraziare l'ufficiale. Tornò indietro e si fermò al controllo, a questo punto non poteva più rientrare e volle almeno ringraziare salutando attraverso il vetro. Ma l'ufficiale non c'era più. (Risate) Passò un'ora e mezza a cercarlo in tutto l'aeroporto ma ne aveva perso le tracce. Ieri il giovane mi ha detto: "Quell' ufficiale alla dogana era Bhagavan Sri Sathya Sai Baba." Ed io gli ho risposto: "Swami, ma esiste un ruolo che non sai interpretare...?" (Risate) Solo ieri Egli mi ha ricordato di una cosa simile successa anche a me. Swami desiderava che andassi a Bangkok. Ed io vi andai, senza però avere il visto che mi permetteva di muovermi in quel paese. Non avevo mai pensato che fosse necessario avere un visto! (Risate).Io non penso in questi termini. Quando arrivai mi chiesero: "Ha il visto?" "No, risposi, non ce l'ho." "In questo caso, non può stare qui, deve tornare indietro." Vedevo una lunga fila di persone che aspettavano il controllo del loro bagaglio e mi chiedevo cosa dovevo fare con il mio.Scesi le scale, sentendomi disperato. Poi ho pensato: "Va bene, torno indietro. Dopotutto non ho fatto nessun investimento qui. Se me lo permettono, farò tre conferenze, altrimenti me ne tornerò a casa." Improvvisamente, vidi una persona davanti a me. Era un signore ben vestito: abito blu, camicia blu ed una cravatta scura. Era piuttosto bello. Stavo cominciando a parlargli della mia esperienza quando mi sorrise e disse: "Salve Sig. Anil Kumar! Siete proprio voi!´Pensavo che si trattasse di qualcuno con il suo stesso nome!Venite da Prashanti, vero?" "Sì", risposi. "Qual è il vostro problema?" "Non ho il visto, signore. Pensavo di poter entrare in questo paese senza averne bisogno!" (Risate) "Non ho il visto, ed inoltre c'è una fila lunghissima di persone al controllo bagagli. Cosa devo fare?" "Non vi preoccupate, seguitemi." Mi rispose. "Dovrei fare la coda. PerchÈ volete che vi segua?" "Non preoccupatevi. Venite con me." Con mia grande sorpresa notai che chiunque nell'aeroporto lo salutava,. Doveva trattarsi di una persona molto importante, pensavo tra me. (Risate) "Di che cosa ha bisogno, allora?" "Del visto!" "Ah sì, venga."
Mi portò in un posto, mi fece entrare in una stanzetta di vetro e lì mi fecero una foto. Poi egli prese la mia foto e su due piedi mi dettero il visto. "Bene, adesso andiamo!" "Un momento, cosa succede? Dove mi portate? Chi siete?" Egli mi rispose: "Sig. Anil Kumar, io sono Jumsai e vengo molto spesso a Prashanti Nilayam. Vi conosco bene." (Risate) "Meraviglioso! Ma come avete fatto a procurarmi il visto così in fretta? Come avete potuto farmi evitare tutta la coda?" Egli rispose:"Sono parente della famiglia reale, sono un membro del Parlamento, sono uno scienziato d'avanguardia. Ma, soprattutto, sono un devoto di Sai. Adesso andiamo!" Questo è Bhagavan Sri Sathya Sai Baba.


CONSAPEVOLEZZA COSTANTE INTEGRATA


Amici miei, accadono moltissime cose nella nostra vita, ma noi non Lo riconosciamo tutte le volte, questo è il problema! Se riusciamo a percepirLe durante tutta la nostra esistenza, significa che viviamo in uno stato di costante Consapevolezza Integrata, come dice il Bhagavan. La quintessenza del discorso di Bhagavan Baba è che uno deve essere privo di tutti i pensieri eccetto uno soltanto: quello per Bhagavan Sri Sathya Sai Baba. Il miglior modo per portare la mente ad uno stato di assenza dei pensieri, ossia ad essere privi di desideri, è quello di meditare su di Lui, oppure di cantare la Sua gloria, che è anche il modo migliore e più facile.




DOMANDE E RISPOSTE


D:"Se alla fine di tutta la creazione ci si immerge in Brahman, si ritorna nella prossima creazione con un'altra forma umana?"


Amici miei, vi è una risposta molto semplice: immergersi (fondersi) significa 'senza ritorno'. Un esempio semplice: se mescolo un cucchiaio di zucchero con l'acqua, lo zucchero si dissolve completamente. E' inutile che io poi dica: "Oh zucchero, esci fuori adesso!" Piango, prego, faccio penitenze, canto i bhajan - eppure, niente! Lo zucchero non ritorna indietro. Infatti è impossibile. La fusione è totale, mai parziale. Quando vi immergete in Brahman, non devono esserci più dubbi a proposito di un possibile ritorno. Nessun'altra creazione è possibile perchè voi siete ormai divenuti Uno con Brahman. L'altro giorno Bhagavan ha fatto un altro esempio: "I fiumi hanno forme e nomi diversi. Essi scorrono attraverso molte città, scendono dalle colline lungo la valle e finalmente si immergono nell'oceano. Quando il fiume si immerge nel mare, voi potrete dire: 'Rivoglio il mio fiume, voglio il mio Mississipi...' Il mare vi risponderà: 'Pazzo che sei, vattene!' Quando il fiume sfocia nel mare, non c'è più ritorno. Questa è la risposta: fondersi significa 'non tornare mai più''


D: "Quando ci si immerge in Dio, è per sempre? Significa che non prenderemo mai più una forma, anche se Dio lo vuole?"


Quando siete Uno con Dio, voi siete Dio e non esistete più. Non ci siete più. Quando vi immergete in Dio, come il fiume che si immerge nell'oceano non esiste più, anche voi non esistete più. Quindi, dal momento che vi siete fusi con Brahman, non esiste più un ritorno. Il senso dell''Io' è Dio. Questa è chiamata fusione. Sono stato chiaro?


D: "Sathya Sai Baba ha prodotto tre Atma-Lingam come parte del Lingobhava Venerdì 18 Febbraio. Che cosa fa con questi Lingam? Li adopera per qualcosa? Li ha creati per qualcuno oppure per il mondo?"


Cosa fa con i Lingam? Ah Ah! (Risate) Prima di tutto cerchiamo di sapere perchè Egli crea i Lingam. Bhagavan ci ha detto che il Lingam è presente in ciascuno di noi, ma il Lingam presente nel corpo di Bhagavan emerge in forma solida per Sua Volontà. Il Lingam è presente in ciascuno nella zona dell'ombelico. L'oro che si trova in questa parte è in forma liquida ma in Bhagavan esso prende una forma solida ed emerge durante ciò che viene chiamato 'Lingobhava', che avviene durante la Shivaratri. Quando lo Shiva-Lingam emerge, dentro il corpo si produce un enorme calore. Il calore è necessario affinchè il liquido si trasformi in solido. (Queste sono parole di Bhagavan e non una mia immaginazione. Siate sempre consapevoli di questo.) Quando il calore si genera, il corpo sembra tremare, sembra che sia ammalato e debole. Questi sono tutti sintomi del liquido che si sta trasformando in solido attraverso il calore. Swami ha detto: "Non potrà mai accaderMi nulla. Il Lingam è il simbolo della Divinità, come la bandiera nazionale." Il Lingam è il simbolo dell'origine della creazione. Il Lingam è ciò in cui tutta la creazione un giorno si fonderà. Il Lingam è l'origine e la fine di tutta la creazione. La domanda seguente è: 'Che cosa fa con i Lingam?" Io so che Swami ha presentato i lingam ad alcuni devoti che praticano una continua adorazione. Lo Shiva-Lingam richiede un rituale specifico. Ci sono persone, ortodosse, che sono 'ritualiste' e Swami, talvolta, regala il Lingam a loro. Altre volte, il Lingam scompare. Quando abbiamo chiesto a Swami dove fossero i Lingam, Egli ha risposto: "Sono ritornati al luogo da dove sono venuti. Sono ritornati alla loro fonte." Ci sono entrambe le possibilità. Questa è la risposta.


D: "Come si può ricevere la Grazia di Swami?"


Una buona domanda. Come si può ottenere la Grazia di Swami? Amici miei, questa non è una cosa che si può 'ottenere'. Non potete andare al negozio e comprarla. Come facciamo ad ottenere il pane? Andiamo al panificio e lo compriamo. Come facciamo ad avere il gelato? C'è un negozietto di gelati proprio qui. Come facciamo ad avere la Grazia di Dio? Non è qualcosa che possiamo 'ottenere'. "Perchè no?" "Perchè essa è già qui. Non si può ottenere la Grazia di Dio perchè è già qui!" "Ma allora, perchÈ io non lo so?" Swami ha fatto questo esempio: "Quando volete trattenere l'acqua con le vostre mani per poter bere, cosa dovete fare? Andate al rubinetto. Ma se lasciate le mani penzoloni, non potrete trattenere l'acqua. Dovrete per prima cosa unire le vostre palme insieme e formare una coppa, quindi potrete raccogliere l'acqua e bere." L'acqua fluisce continuamente, ma per trattenerla dovrete girare in sù le vostre mani per formare una coppa. Allo stesso modo, la Grazia è già qui, e scorre continuamente come l'acqua, ma se il vostro cuore è rivoltato non potrete sperimentarla. Questo è l'esempio dato da Bhagavan e che ho voluto condividere con voi. Bhagavan, concedici di riconoscere che la Tua Grazia è già con noi. Noi dovremmo rivolgere a Te i nostri cuori per raccogliere la pioggerella della Tua Grazia. Fa che i nostri cuori siano sempre positivi. Questo è ciò che dovremmo fare.


D: "Come si può diventare dei residenti di Prashanti Nilayam?"


Per prima cosa permettetemi di chiedervi: "Dov'è Prashanti Nilayam? E' questo posto? No! Prashanti Nilayam è nel vostro cuore. Dove c'è shanti, dove c'è pace, dove c'è beatitudine, quello è Prashanti Nilayam. Se sono annoiato, agitato, nervoso, arrabbiato e cattivo con tutti, come può essere questo luogo Prashanti Nilayam (Dimora di Pace Suprema; N.d.T)? E come posso affermare di essere a Prashanti Nilayam? Prashanti è uno stato della mente! Prashanti è un'attitudine, Prashanti è il centro. Quindi, Prashanti è nella mente e nel cuore. Risiedere a Prashanti Nilayam significa pensare costantemente a Swami, pregarlo costantemente, leggere costantemente la Sua letteratura, ripetere continuamente il Suo Nome. Solo allora sarete veramente a Prashanti Nilayam.
Io posso essere a Prashanti Nilayam e fare affari, oppure con la mente occupata dalla politica. Ma questa è solo la Prashanti fisica, quella reale si trova nella mente. Si tratta della vostra attitudine ed è già qui. Invece di chiedere come potervi sistemare nella Prashanti Nilaym fisica, dovremmo domandarci: "Perchè non sono 'sistemato'?" Chi vive a Prashanti, o nella Pace Suprema, è un bambino. Guardiamo un bambino dormire: è beatitudine! Ma se guardate dormire una persona anziana, vedrete che è disturbata, che russa da sembrare un animale dello zoo... Perchè? Perchè la sua mente è piena di desideri e di attaccamenti, tanto da non permetterle di avere un buon sonno. Prashanti Nilayam si trova nella mente e nel cuore umano ed è un'attitudine. In questo modo, non dobbiamo richiedere nessuna sistemazione, perchè siamo già 'sistemati'. Il motivo per cui desideriamo una sistemazione è a causa dei nostri desideri ed attaccamenti. Dal momento in cui mi separo da queste cose ritorno al mio luogo di pace originale. Per questo Baba si rivolge a noi chiamandoci sempre: 'Incarnazioni dell'Amore, Incarnazioni dell'Atma Divino, Incarnazioni della Pace.' Significa che noi stessi siamo la pace. Sfortunatamente abbiamo mandato in frantumi questa pace. Noi siamo la beatitudine, ma ci rendiamo la vita miserabile. Per questo, chiediamoci come mai non siamo ancora 'sistemati'. La ragione di questa instabilità è l'orgoglio, l'ego, il senso del possesso, i nostri attaccamenti; dal momento che ci liberiamo di queste cose siamo già a Prashanti Nilayam!


D: "Baba dice che non trasferisce a nessuno i Suoi poteri. In alcuni luoghi però vediamo la 'vibhuti' manifestarsi ed alcune persone che sono capaci di materializzare vibhuti, lingam ecc. Non è questa una trasmissione di poteri?"


Amici miei, per favore, fate attenzione. Chiunque può materializzare la vibhuti, chiunque può materializzare dei lingam. Ma Baba materializza la vibhuti per rendervi più spirituali, per rendervi distaccati, per rendervi privi di desideri, per incoraggiarvi nella vostra sadhana, per rendervi più nobili e migliorarvi. Preoccupiamoci solo di pensare a Bhagavan Baba. Questo non vuol dire che non dobbiamo andare in altri posti: io posso anche trovare qualche altra donna bella come la mia mamma, ma non la posso chiamare mamma! Non è vero? Dio vuole una devozione inalterata, stabile, non inquinata, diretta verso un unico punto. Ricordate questo per favore: cerchiamo di non farci mai portare via da cose che veniamo a sapere o che sentiamo. Dio vuole che abbiamo una mente ad indirizzo unico. Dio vuole che abbiamo una mente che non oscilla. In questo contesto dobbiamo lasciar perdere tutti gli altri.


D: "Baba mostrerà al mondo intero che Egli è Dio in questo Suo corpo presente o nel corpo di Prema Sai? Ci mostrerà che egli è Dio adesso o nella prossima incarnazione come Prema Sai?"


La risposta che vi do amici è molto schietta. Egli non ha bisogno di mostrare che Lui è Dio, perchè è Dio. E' necessario 'dimostrare' solo quando non si è. Vi mostro che sono Dio , perchè la gente non può sperimentare che lo sono. L'atto del mostrare indica una divisione. Il 'mostrare' è qualcosa di pomposo, artificiale, un auto-elogio. Baba non ha bisogno di dimostrare che egli è Dio proprio perchè è Dio. Sono stato chiaro? Egli è già riconosciuto come Dio, infatti non vi è paese, isola o luogo dove Egli non sia conosciuto. Tutti lo conoscono. Egli materializza qualsiasi cosa. Egli sta già manifestando la Sua Divinità.


OM SAI RAM

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