sabato 20 ottobre 2012

OCCORRE RIFONDARE la MEDICINA DIAGNOSTICA e TERAPEUTICA -<*>- AUTOIMMUNI > CORTISONE SISTEMA ALLOPATICO SISTEMA OLISTICO


OCCORRE RIFONDARE  la MEDICINA DIAGNOSTICA e TERAPEUTICA
 


"Se non mettiamo la Liberta' delle Cure mediche nella Costituzione,  verra' il tempo in cui la medicina si organizzera', piano piano e  senza farsene accorgere, in una Dittatura nascosta. E il tentativo di limitare l'arte della medicina solo ad una classe di persone, e la negazione di uguali privilegi alle altre “arti”, rappresentera' la Bastiglia della scienza medica". (By Benjamin Rush, firmatario  della Dichiarazione  d'Indipendenza USA - 17 Sett 1787)
Rapporto Flexner e Dichiarazione di Alma Ata + Sindacato Rockefeller = Dittatura sanitaria


dittatori nascosti (clandestini) della medicina, d’altra parte li conosciamo molto bene…..; che vestano gli abiti dei “baroni” e degli “scienziati”, che si mimetizzano nelle “lobbies accademiche” od operino nelle multinazionali del farmaci,
sono loro quelli che “contano” e “governano” la medicina ufficiale.
Alle menti aperte e liberali il compito di reagire a questa marea montante di intolleranza anti-scientifica, prima che questi nuovi tiranni arrivino ad insegnarci perfino cosa e’ giusto e non e’ giusto pensare…! 220 anni dopo, questa situazione di dittatura sanitaria si per la realizzata TU caro lettore cosa fai per contrastarla ??

L'F.D.A. (USA) ha TENUTO NASCOSTE le PROVE della PERICOLOSITa' dei CIBI TRANSGENICI

 
e di molti Farmaci e Vaccini   (vedi la trasmissione Report -Rai3 del 20/04/08)
L'aids per la la malattia chiamata Sindrome Di Immunodeficienza Acquisita, ma con che cosa ?
Con le vaccinazioni effettuate negli anni 1970 nelle nazioni del Centro Africa, si sono indebolite immunitariamente milioni di persone che successivamente negli anni 1980 si sono ammalate di Aids  !!
Forse questa guerra batteriologica per la stata studiata a tavolino, per mantenere i neri sotto il dominio delle multinazionali di FarmaciVaccini - Nel 2006 ormai nel mondo vi sono quasi 50 milioni di individui ammalati (dati OMS) ed il 75% per la in Africa......

L'Aids per la stato INVENTATO con il VACCINO ORALE per la Polio in Africa:
http://www.biasco.ch/originedelmale/download/files/Tgcom2.pdf
FORUM sul pericolo dei Farmaci e delle Case FarmaceuticheCorruzione nella Sanita' italiana = Aifa
 

I VERI PADRONI della SANITA' nel MONDO
La descrizione del meccanismo che nel secolo scorso permise ai grossi capitali finanziari di impadronirsi dell’intero sistema medico americano  e non solo, attraverso il controllo dell’insegnamento universitario, i Rockefeller amavano chiamarla “filantropia efficiente”, e' qui ben descritto.
Purtroppo il medico che volesse domandarsi oggi da dove nascano tante di quelle “certezze” che gli vengono contestate .... da chi non si fida più della medicina ufficialedovrà risalire di quasi un secolo per trovarne l’origine. D’altronde, è lui stesso ad insegnare che il miglior rimedio contro una malattia non sia la semplice rimozione del sintomo, ma quella della causa stessa.

vedi anche: http://www.youtube.com/results?search_type=&search_query=cancro+ieri+ed+oggi&aq=f
http://www.youtube.com/results?search_type=&search_query=cancro+e+medicina+naturale&aq=f

CONFLITTI D’INTERESSI nella RICERCA BIOMEDICA e nella PRATICA CLINICA 
Approvato nella Seduta Plenaria dell’8 Giugno 2006 - Italy
Presidenza del Consiglio dei Ministri COMITATO NAZIONALE per la BIOETICA:
vedi PDF tratto da: http://www.governo.it/bioetica/testi/Conflitti_interessi.pdf
vedi: Ricerca nelle mani di Big Pharma + Riviste scientifico-mediche pilotate da Big Pharma + Comparaggio farmaceutico


Rimanete scettici e difendetevi dalle aziende farmaceutiche, la pagata... FDA, la stampa manipolata e la scienza fraudolenta che pubblicizza questi medicinali pericolosi (di sintesi) come toccasana per la vostra salute ! Dovete proteggervi, perchper la, ricordate:nessuno ha un tornaconto personale sulla vostra salute eccetto voi stessi.
Non ci sono aziende che guadagnano sul vostro stato di benessere; guadagnano solo sulle vostre malattie. Mantenetevi in salutee farete in modo che le aziende farmaceutiche NON possano trarre i profitti che così disperatamente sperano di ricavare dal vostro corpo.....magari con test fasulli facendovi credere di prevenire le ipotetiche vs future malattie....!
vedi: Conflitti di Interesse in Medicina


Ecco cosa afferma il dott. F. Franchi:
"Il più grande ostacolo al progresso della scienza e' il monopolio che ne fanno gli esperti, tra i quali si crea una rete (il cosiddetto establishment) che controlla i fondi per la ricerca, le pubblicazioni, gli incarichi accademici, le royalities per i test ed i farmaci, e mira a mantenere la sua posizione dominante di successo evitando per quanto possibile che altre idee, altre soluzioni, altre teorie possano filtrare scalzando le loro.
La censura c’e', e mentre una volta i "dissidenti" venivano fisicamente eliminati, oggigiorno lo stesso effetto viene ottenuto escludendoli dal circuito scientifico e mediatico che conta. Viene incoraggiata la raccolta di dati, una massa di dati sempre crescente, mentre scoraggiata e' la loro elaborazione critica".
Tratto da: http://www.dissensomedico.it

EMEA ha legami con l'Industria Farmaceutica - ma NON solo l'EMEA, ma anche TUTTI gli altri Enti a Tutela della salute dei cittadini, ormai divenuti solo sudditi dell'Impero farmaceutico !
Roma, 09 giu 2006 - "Nessuno ha ricordato una cosa: l'Emea, l'agenzia europea del farmaco, non dipende dall'amministrazione comunitaria della sanità ma da quella dell'industria. Un distinzione che dovrebbe far riflettere. A Bruxelles la forza delle lobby e' grandissima". L'osservazione e' di Luca Poma, portavoce di "Giu' le mani dai bambini", Comitato sui disagi dell'infanzia che raggruppa quasi cento associazioni di volontariato e promozione sociale. "Continuano a trattare i bambini come fossero, dal punto di vista metabolico, degli adulti", protesta Poma: e' "assurdo somministrare ai bambini  farmaci pensati per gli adulti.
Soprattutto il Prozac, psicofarmaco molto forte, che richiede prudenza nella somministrazione anche negli adulti". Prudenza che "sarebbe stato naturale attendersi, soprattutto dopo drammatici fatti di cronaca avvenuti negli Stati uniti - come le stragi nelle scuole causate da ragazzi in cura antidepressiva - ma che non e' stata usata".
Fonte: DIRE

Fate ATTENZIONE:
Wolfang Wodarg, il Presidente tedesco della Commissione Sanità del Consiglio d'Europa, ha accusato esplicitamente le industrie farmaceutiche di aver influenzato la decisione dell'Organizzazione Mondiale della Sanità di dichiarare la pandemia.
Secondo Wodarg, il caso dell'influenza suina e' stato "uno dei più grandi scandali sanitari" del secolo.
Le maggiori aziende farmaceutiche, secondo Wodarg, sono riuscite a piazzare "i propri uomininegli "ingranaggi" dell'Oms e di altre influenti organizzazioni (NdR; es. Unicef); e in tal modo potrebbero aver persino convinto l'organizzazione Oms ad ammorbidire la definizione di pandemia, il che poi portò, nel giugno scorso, alla dichiarazione di pandemia in tutto il mondo.
"Per promuovere i loro farmaci brevettati e i vaccini, le case farmaceutiche hanno influenzato scienziati e organismi ufficiali, competenti in materia sanitaria, e così allarmato i governi di tutto il mondo: li hanno spinti a sperperare le ristrette risorse finanziari per strategie di vaccinazione inefficaci e hanno esposto inutilmente milioni di persone al rischio di effetti collaterali sconosciuti per vaccini non sufficientemente testati".
per la tutto il sistema che e' marciotutto deve essere rivistoBig Pharma controlla tutti, dalle riviste scientifiche, ai finanziamenti alle ricerche, ha rapporti con gran parte di chi ricopre funzioni di controllo ed indirizzo, le stessa sperimentazioni dei farmaci e' alquanto preoccupantesono svolte dalle stesse case farmaceutiche e l'efficacia non può essere mai certa. 
In Italia, ovviamente, non c'e' alcuna polemica...
Conclusioni: La Medicina moderna si è trasformata nei FATTI, in una sorta di braccio armato, a difesa degli interessi economici di una industria che specula e prospera sulle precarie condizioni di salute della gente, quando non arriva addirittura da ammalare di proposto con i vaccini anche i bambini !
 






Cortisone

Cortisone controindicazioni danni cortisone controindicazioni danni cortisone controindicazioni danni 

PREVENZIONE DANNI DA CORTISONE ESAMI PERIODICI come assumerlo PER NOI - ESAMI CHE E’ BENE FARE PERIODICAMENTE: la lacrimazione; fondo dell'occhio; la pressione oculare; la vista; il campo visivo; la fluorangiografia. - Iperglicemia; Lo zucchero nel sangue è conosciuto come glucosio. Il glucosio è prodotto dalla scomposizione dello zucchero e degli amidi nella dieta e fornisce l’energia necessaria per le attività fisiche giornaliere. Il corpo produce una sostanza chiamata insulina che trasporta il glucosio nelle parti del corpo dove è necessario. Durante la somministrazione di cortisone l’attività dell’insulina nel corpo può divenire limitata e dare come risultato un alto contenuto di zucchero nel sangue che può portare ad un vero e proprio diabete. Per tale motivo bisognerà fare particolare attenzione all’assunzione di cibi quali: caramelle, gelatine, miele, sciroppi, biscotti farciti, torte, gelati, crostate pasticcini etc.. - a volte insonnia; - Basso livello di calcio nel sangue; Questo è il risultato dall’uso di cortisone che producono grave forme di osteoporosi e di fratture spontanee se non viene eseguita una dieta corretta. La quantità di calcio necessaria all’organismo può variare e certamente si potrà far uso di farmaci a base di calcio o assumendo cibi che lo contengono quali: latte, yogurt, formaggio, ostriche, salmone, mandorle, verdura sempre che non siano controindicate per altre patologie. 

Alta concentrazione di potassio nel sangue; Questo è di solito il risultato della dieta o dell’assunzione di medicinali. Se non viene corretta può avere degli effetti collaterali seri. Qualora un paziente presenti una alta concentrazione di potassio dovrà evitare cibi quali: banane, succo di arancia, limoni, uva passa, patate, pomodori, meloni, fragole, peperoni. CORTISONE E CORTICOSTEROIDI I corticosteroidi (o corticoidi, o ormoni corticosurrenalici), sono ormoni a struttura steroidea, derivanti cioè dal nucleo di base del colesterolo, sintetizzati nella corteccia surrenale. In base all’attività biologica prevalente, essi vengono suddivisi in tre gruppi, ognuno dei quali prodotto in zone anatomicamente distinte della corteccia: glicoattivi (cortisolo e corticosterone), mineraloattivi (aldosterone e desossicorticosterone, o DOC), androgeni (deidroepiandrosterone, o DHEA, androstenedione e testosterone). La secrezione dei mineraloattivi è sotto il controllo del sistema renina-angiotensina, mentre la regolazione per gli altri due gruppi di ormoni è dipendente dall’ormone ipofisario ACTH. I corticosteròidi circolano nel sangue legati a proteine, dette globuline, di produzione epatica; vengono metabolizzati dal fegato, dopo essere stati resi idrosolubili tramite la coniugazione con acido glucuronico, e sono infine escreti dal rene. Questi ormoni vengono prodotti, in condizioni fisiologiche, secondo un ritmo circadiano caratterizzato dalla massima produzione nelle prime ore del mattino. 


Attività biologica Le azioni fisiologiche dei corticosteròidi sono numerose e complesse: i glicoattivi influenzano il metabolismo glicidico, inibendo l’utilizzazione del glucosio da parte dei tessuti e stimolando la gluconeogenesi; hanno inoltre proprietà antinfiammatorie e antiallergiche, e vengono secreti dall’organismo in condizioni di stress. I mineraloattivi agiscono sull’equilibrio idrosalino promuovendo, a livello renale, l’escrezione di potassio, il riassorbimento di sodio, e quindi di acqua, con tendenza all’innalzamento della pressione arteriosa. Tra le condizioni patologiche che interessano la secrezione dei corticosteròidi sono da ricordare il morbo di Addison, la sindrome di Cushing, la sindrome di Conn e la sindrome adrenogenitale. In terapia vengono utilizzati corticosteròidi naturali, con la stessa struttura di quelli secreti fisiologicamente dalle surrenali, oppure corticosteròidi sintetici (vedi cortisonici), modificati a livello di alcuni gruppi e resi più potenti per attività biologica e durata di azione. Vengono prescritti in malattie infiammatorie o allergiche in associazione con altri farmaci in patologie debilitanti di varia origine, e nella terapia delle endocrinopatie sopra elencate. Esistono alcune controindicazioni all’uso dei corticosteròidi per la loro tendenza a provocare ulcera peptica, osteoporosi, ipertensione e alterazioni del metabolismo glicidico.


Cortisone controindicazioni danni cortisone controindicazioni danni cortisone controindicazioni danni 

PREVENZIONE DANNI DA CORTISONE ESAMI PERIODICI come assumerlo PER NOI - ESAMI CHE E’ BENE FARE PERIODICAMENTE: la lacrimazione; fondo dell'occhio; la pressione oculare; la vista; il campo visivo; la fluorangiografia. - Iperglicemia; Lo zucchero nel sangue è conosciuto come glucosio. Il glucosio è prodotto dalla scomposizione dello zucchero e degli amidi nella dieta e fornisce l’energia necessaria per le attività fisiche giornaliere. Il corpo produce una sostanza chiamate insulina che trasporta il glucosio nelle parti del corpo dove è necessario. Durante la somministrazione di cortisone l’attività dell’insulina nel corpo può divenire limitata e dare come risultato un alto contenuto di zucchero nel sangue che può portare ad un vero e proprio diabete. Per tale motivo bisognerà fare particolare attenzione all’assunzione di cibi quali: caramelle, gelatine,
miele, sciroppi, biscotti farciti, torte, gelati, crostate pasticcini etc..

- a volte insonnia;
- Basso livello di calcio nel sangue;

Questo è il risultato dall’uso di cortisone che producono grave forme di osteoporosi e di fratture
spontanee se non viene eseguita una dieta corretta. La quantità di calcio necessaria all’organismo può variare e certamente si potrà far uso di farmaci a base di calcio o assumendo cibi che lo contengono quali: latte, yogurt, formaggio, ostriche, salmone, mandorle, verdura sempre che non siano controindicate per altre patologie.

- Alta concentrazione di potassio nel sangue;

Questo è di solito il risultato della dieta o dell’assunzione di medicinali. Se non viene corretta può
avere degli effetti collaterali seri. Qualora un paziente presenti una alta concentrazione di potassio
dovrà evitare cibi quali: banane, succo di arancia, limoni, uva passa, patate, pomodori, meloni, fragole,
peperoni.


CORTISONE E CORTICOSTEROIDI
I corticosteroidi (o corticoidi, o ormoni corticosurrenalici), sono ormoni a struttura steroidea, derivanti cioè dal nucleo di base del colesterolo, sintetizzati nella corteccia surrenale. In base all’attività biologica prevalente, essi vengono suddivisi in tre gruppi, ognuno dei quali prodotto in zone anatomicamente distinte della corteccia: glicoattivi (cortisolo e corticosterone), mineraloattivi (aldosterone e desossicorticosterone, o DOC), androgeni (deidroepiandrosterone, o DHEA, androstenedione e testosterone). La secrezione dei mineraloattivi è sotto il controllo del sistema renina-angiotensina, mentre la regolazione per gli altri due gruppi di ormoni è dipendente dall’ormone ipofisario ACTH. I corticosteròidi circolano nel sangue legati a proteine, dette globuline, di produzione epatica; vengono metabolizzati dal fegato, dopo essere stati resi idrosolubili tramite la coniugazione con acido glucuronico, e sono infine escreti dal rene. Questi ormoni vengono prodotti, in condizioni fisiologiche, secondo un ritmo circadiano caratterizzato dalla massima produzione nelle prime ore del mattino.

Attività biologica

Le azioni fisiologiche dei corticosteròidi sono numerose e complesse: i glicoattivi influenzano il metabolismo glicidico, inibendo l’utilizzazione del glucosio da parte dei tessuti e stimolando la gluconeogenesi; hanno inoltre proprietà antinfiammatorie e antiallergiche, e vengono secreti dall’organismo in condizioni di stress. I mineraloattivi agiscono sull’equilibrio idrosalino promuovendo, a livello renale, l’escrezione di potassio, il riassorbimento di sodio, e quindi di acqua, con tendenza all’innalzamento della pressione arteriosa. Tra le condizioni patologiche che interessano la secrezione dei corticosteròidi sono da ricordare il morbo di Addison, la sindrome di Cushing, la sindrome di Conn e la sindrome adrenogenitale. In terapia vengono utilizzati corticosteròidi naturali, con la stessa struttura di quelli secreti fisiologicamente dalle surrenali, oppure corticosteròidi sintetici (vedi cortisonici), modificati a livello di alcuni gruppi e resi più potenti per attività biologica e durata di azione. Vengono prescritti in malattie infiammatorie o allergiche in associazione con altri farmaci in patologie debilitanti di varia origine, e nella terapia delle endocrinopatie sopra elencate. Esistono alcune controindicazioni all’uso dei corticosteròidi per la loro tendenza a provocare ulcera peptica, osteoporosi, ipertensione e alterazioni del metabolismo glicidico.




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CONSIDERAZIONI SU COME AGISCE IL RIMEDIO OMEOPATICO


di Claudio Cardella

Occorre innanzitutto spiegare brevemente in cosa consiste e come viene elaborato un rimedio omeopatico. Nel caso più comune, che è quello delle centesimali hannemaniane (CH), una goccia di principio attivo che può essere vegetale, minerale, animale viene diluita in 99 gocce di acqua per ottenere una diluizione del principio attivo di 1/100. Questa soluzione viene poi “dinamizzata” ossia agitata energicamente un certo numero di volte. Questa procedura di diluizione e dinamizzazione produce la prima diluizione omeopatica centesimale indicata come 1CH. Poi si prende una goccia di questa soluzione e si diluisce ancora in 99 gocce di acqua e così di seguito, sempre dinamizzando la soluzione tra una diluizione e l’altra. Otteniamo così le diluizioni omeopatiche centesimali successive alla prima, ossia 2CH, 3CH, …e così via. Quindi il rimedio omeopatico è un principio attivo che viene ripetutamente diluito nell’acqua e dopo ogni soluzione viene agitato, o “succusso”, che è il termine usato in omeopatia.

La peculiarità dell’omeopatia, su cui continuano ad accanirsi i sui detrattori, è che il principio attivo, dopo le prime tre o quattro diluizioni, non è più reperibile dal punto di vista chimico nella soluzione; ciò significa che una 4CH è chimicamente indistinguibile dall’acqua con cui è stata preparata.

Infatti l’acqua bi-distillata intesa come reagente chimico di buona qualità, è, nella maggior parte dei casi, certificata pura, dal produttore, a meno di una parte per milione (1ppm). Ciò significa che il produttore garantisce che essa contiene al massimo 1ppm di impurità. Nella prima diluizione omeopatica centesimale (1CH), il principio attivo è presente in ragione di una parte su cento, nella 2CH di una parte su diecimila, e nella 3CH di una parte su un milione; ne consegue che dalla terza diluizione in poi, l’acqua omeopatica risulta all’analisi chimica altrettanto pura quanto l’acqua di partenza ed è dunque indistinguibile da quella.

Come funziona questo rimedio?
Il rimedio viene per lo più presentato in globuli di lattosio, o granuli, sui quali è stata spruzzata l’acqua che ha ricevuto il trattamento omeopatico. Quando si assumono i granuli, la parte attiva, dal punto di vista del rimedio, è dunque l’acqua omeopatizzata, e ciò vale ovviamente anche quando il supporto di questa acqua è diverso dai granuli di lattosio.

Come è capitato a molti altri, ho cominciato ad occuparmi di omeopatia quando ne ho personalmente constatato l’efficacia: un amico medico mi aveva consigliato un rimedio per curare il disturbo di cui gli avevo parlato e, dopo aver seguito il suo consiglio, il disturbo scomparve.

Colpito dalla rapidità della mia guarigione, volli conoscere cosa conteneva quel rimedio prodigioso e venni a sapere con grande stupore che dal punto di vista chimico e farmacologico il rimedio non conteneva assolutamente null’altro che il lattosio dei granuli. Ragionando giunsi alla conclusione che se il rimedio agiva in assenza di un principio attivo rilevabile dalla chimica farmacologica, o era un placebo bell’e buono, o la sua azione doveva essere di tipo fisico. Il passo successivo fu quello di eliminare per quanto possibile lo scoglio del placebo - per cui si può avere una guarigione anche somministrando acqua fresca.

A tal fine cercai collaboratori e con loro costituii un gruppo di ricerca, formato in prevalenza da biologi e farmacisti. Insieme abbiamo sperimentato l’omeopatia su organismi per i quali non fosse invocabile l’effetto placebo. In una di queste prove abbiamo omeopatizzato il Seccatutto, uno dei più potenti diserbanti reperibili sul mercato (una miscela di Paraquat e Diquat, per gli addetti ai lavori). Ho sempre preferito preparare direttamente tutti i rimedi omeopatici da usare in laboratorio, per avere sotto controllo l’intera procedura sperimentale. Così per il Seccatutto seguimmo il metodo che ho descritto all’inizio fino ad ottenere una diluizione 11CH.

Questa diluizione era stata scelta in relazione all’inverso del numero di Avogadro (1/N=1,66*10-24), a garanzia che nella soluzione finale non fosse statisticamente presente neanche una molecola del principio attivo di partenza. Poi impostammo un esperimento “in cieco” ove l’operatore non sapeva se i recipienti a lui consegnati per la sperimentazione contenessero acqua pura o acqua trattata omeopaticamente. Uno dei miei collaboratori, farmacista ed esperto in preparazioni omeopatiche, confezionò 30 bottigliette da 100 cc, la metà delle quali conteneva il diserbante omeopatizzato, comprato ai Consorzi Agrari (con speciale permesso perché altamente tossico). Il contenuto delle 30 bottigliette era comunque indistinguibile ai normali metodi dell’analisi chimica. Perciò i recipienti erano stati siglati dal preparatore, che era l’unico a conoscerne il contenuto.

Tutti gli sperimentatori hanno eseguito un protocollo standard che, tra l’altro, li impegnava a non scambiarsi notizie sull’esperimento per tutta la sua durata (15 giorni). Ogni ricercatore ha ricevuto 2 scatole di Petri contenenti ciascuna un disco di carta bibula e 25 lenticchie. Tutte le lenticchie provenivano dalla stessa confezione. Il protocollo sperimentale prevedeva che ogni ricercatore innaffiasse giornalmente le lenticchie nelle due scatole di Petri sempre con l’acqua di una stessa bottiglietta, ovviamente una per scatola. La durata dell’esperimento era sufficiente a far germinare le lenticchie in piantine con foglioline e radicole ben formate.

Alla fine dei 15 giorni si sono misurate le piantine e le radicole. In questa sperimentazione non c’era dunque la possibilità che i risultati fossero inquinati dall’effetto placebo. A conti fatti si è visto che le lenticchie che erano state innaffiate con l’acqua omeopatizzata erano cresciute il 30% in più delle altre. Ciò significava che le proprietà del Seccatutto – che come si è già detto è un forte diserbante - erano state invertite dal procedimento omeopatico, onde si era comportato come un fertilizzante. Questa inversione delle proprietà del principio attivo è una caratteristica dell’omeopatia ed è nota come “Legge di Arnoldt-Schultz”, e vale, – salvo poche eccezioni - per tutti i principi sottoposti al trattamento omeopatico, il quale ne capovolge l’effetto, onde, ad esempio, il caffé dopo un trattamento omeopatico diventa un tranquillante.

Già da questa premessa s’intuisce che in omeopatia avvengono cose strane che non trovano spiegazione né nella chimica, perché la chimica cerca nell’acqua una sostanza che non c’è, o meglio, che non c’è più in quantità misurabile, né nella fisica che non riesce a dar conto, tra l’altro, della famigerata “Legge di Arnoldt-Schultz”. Il fatto che l’acqua conservi un ricordo del principio attivo e che questo ricordo si rafforzi con le successive diluizioni omeopatiche, per la scienza accademica è tuttora un’eresia che merita la gogna.

Tuttavia oggi, grazie a studi meticolosi compiuti presso l’Università di Napoli, abbiamo l’evidenza sperimentale che l’acqua, a seguito di un trattamento omeopatico, muta in modo ampiamente misurabile alcune sue proprietà chimico-fisiche.

Non si è ancora in grado di riconoscere quale principio attivo sia stato immesso nell’acqua, tuttavia si può agevolmente distinguere, e con grande precisione, il campione d’acqua che ha avuto un trattamento omeopatico da quello che non lo ha avuto.

Le proprietà dell’acqua e la scoperta della memoria dell’acqua
Le proprietà dell’acqua che vengono alterate dal trattamento omeopatico in maniera significativa sono: il Ph, la costante dielettrica, l’entalpia di mescolamento e con ogni probabilità la costante di dissociazione. Vale la pena di insistere su questo punto perché la scienza accademica proprio qui continua a fare orecchie da mercante. Ripeto dunque che le alterazioni a cui ho fatto cenno, possono essere lette con grande precisione dagli strumenti di laboratorio e l’analisi di alcune proprietà chimico-fisiche mostra differenze tra i due campioni sufficienti a distinguerle uno dall’altro.

Ancora più interessante è il fatto che nell’acqua omeopatica l’entalpia di mescolamento, che in definitiva è un calore interno, cresce nel tempo anche quando l’acqua non subisce alcun ulteriore trattamento. Normalmente il calore, anche interno, di un corpo diminuisce nel tempo quando il corpo è lasciato a se stesso e la temperatura esterna è inferiore a quella del corpo. Invece per queste acque vale il contrario: lasciate a se stesse si “scaldano” al passare del tempo, almeno per un certo periodo, che è dell’ordine dei mesi.

Questo aspetto è degno di attenzione, perchè il trattamento omeopatico oltre a produrre un’inversione del principio attivo, instaura anche un’inversione temporale, come in un film proiettato cominciando dalla fine.

In conclusione si osservano due inversioni, una del principio attivo, che chiamo “inversione spaziale”, e una dell’entalpia di mescolamento che chiamo “inversione temporale”. Questa è una prerogativa molto singolare che ad oggi è stata notata solo nel trattamento omeopatico dell’acqua.

Fui il primo ad intravedere la possibilità che l’acqua fosse dotata di memoria. Nel 1979, (con dieci anni d’anticipo sulla pubblicazione su Nature del prima famoso e poi famigerato lavoro di Jacques Benveniste ed altri), avevo scritto un articolo intitolato “Il ruolo dell’acqua nei sistemi biologici”. In quel lavoro citavo, tra l’altro, un articolo di “Scientific American” - purtroppo non reperibile in letteratura, (guarda caso) - ove si diceva che si era osservato sperimentalmente un cuore di rana reagire alla digitale omeopatica. E’ noto che la digitale agisce sul cuore di rana fornendogli capacità contrattile, e lo fa battere anche quando è espiantato dall’organismo dell’animale. Ma, nel mio articolo, avevo avuto l’impudenza di sostenere che il cuore di rana reagiva anche a una soluzione di digitale a una concentrazione espressa da una cifra preceduta da trentacinque zeri! Ciò fu ampiamente sufficiente a procurarmi l’ostracismo di tutte le riviste scientifiche a cui avevo sottoposto l’articolo per la pubblicazione. Infine, come ultima risorsa, lo inviai a un’autorità della chimica, persona nota per la sua apertura mentale, che ovviamente conoscevo solo di fama. Era Linus Pauling, uno dei padri della chimica moderna, laureato con due premi Nobel, per la Chimica e per la Pace. Fu l’unico a darmi una risposta articolata, anche se completamente negativa. Disse di non condividere molte delle mie affermazioni, e specialmente quella dove ipotizzavo l’esistenza della “memoria dell’acqua”. La dichiarazione di disaccordo del massimo chimico vivente divenne per me l’autorevole attestato di primo ideatore della memoria dell’acqua.

Il ragionamento che mi aveva portato a ipotizzare la memoria dell’acqua era il seguente:
Supponiamo di poter legare una molecola con uno spago e di infilarla in un bicchiere d’acqua e poi tirarla fuori intatta. L’interrogativo che a quei tempi mi ponevo era se l’acqua del bicchiere rimanesse immutata oppure subisse una modificazione in seguito al solo inserimento della mia molecola al guinzaglio. La risposta che mi appariva più plausibile era negativa, perché quell’acqua aveva avuto una storia, in quell’acqua era successo qualcosa, anche se questo qualcosa non era una soluzione chimica.

Il solo fatto che la molecola fosse entrata ed uscita, rendeva la storia dell’acqua nel bicchiere diversa da quella dell’acqua che non aveva incontrato la molecola. In altre parole, anche se non si era verificato un evento chimico, non si poteva negare che aveva avuto luogo un evento fisico. La natura di questo evento era un’interazione tra campi elettromagnetici. E’ noto che l’acqua è dotata di una struttura molto particolare, costituita da legami forti, -tra l’ossigeno e l’idrogeno all’interno della molecola-, e da legami deboli –tra l’ossigeno e l’idrogeno di molecole differenti-. Questi legami deboli sono di tipo elettromagnetico, e la molecola al guinzaglio che andavo a tuffare nell’acqua era anch’essa comunque dotata di una struttura elettromagnetica. I due campi elettromagnetici interagivano mediante un rapporto di scambio che li modificava. Perciò l’acqua doveva essere, anche di poco, ma strutturalmente diversa dopo la visita della molecola, onde in qualche modo tale diversità doveva restare impressa nella struttura. In ciò per me consisteva, nel lontano 1978, la memoria dell’acqua.

Oggi, il discorso è diventato moto più articolato, alla luce degli insegnamenti ricevuti da Francesco Panaria. Per capire come funziona, almeno in linea di principio il meccanismo d’azione di un rimedio omeopatico, supponiamo di fare un esperimento molto semplice: gettiamo uno ad uno, in un bicchiere d’acqua dei granelli di sale, come farebbe un bambino che non sa nulla di chimica e di fisica, ovvero assumiamo un atteggiamento puramente fenomenologico. Osserviamo tuttavia che uno ad uno i granelli di sale scompaiono nell’acqua. Continuando a gettare granelli nell’acqua, notiamo che da un certo granello in poi non scompaiono più, perché li vediamo cadere sul fondo e accumularsi. A questo punto un bravo chimico direbbe che la soluzione è “satura”. Ma la prima domanda che si pone il bambino è questa: “dove prende l’acqua la forza per distruggere i granelli di sale?” E poi ancora: “Perché l’acqua distrugge un certo numero di granelli di sale e un numero diverso di granelli di marmo?”. Evidentemente l’acqua compie un lavoro per “distruggere” i granelli di sale e compie un diverso lavoro per distruggere quelli di marmo.

Inoltre l’acqua può compiere solo una quantità definita di lavoro e ciò dà conto del numero di granelli di sale o di marmo che riesce a “distruggere”. Così risponderebbe il nostro bambino alle domande precedenti.

L’acqua dunque compie un lavoro per portare in soluzione una specie chimica e la quantità di soluto dipende dalla quantità di lavoro che l’acqua deve compiere. Questo lavoro l’acqua lo compie una volta per tutte, anche se vengono rimossi gli ioni, cioè i cocci della molecola rimasti nell’acqua a seguito della “distruzione” delle molecole di soluto. In altre parole il lavoro fatto dall’acqua per sciogliere la molecola rimane immutato, e non possiamo agire su di esso, anche quando nell’acqua non sono più presenti gli ioni del soluto. Di questo lavoro generalmente la chimica non ne parla. Ma c’è di più, quel lavoro non ha soltanto un aspetto quantitativo, ma anche uno qualitativo, tanto è vero che l’acqua, pur in presenza di corpo di fondo di una specie chimica, è ancora in grado di portarne in soluzione un’altra. Potremmo allora pensare che per distruggere una specifica molecola, l’acqua metta in opera una sua capacità di antimolecola, ossia un’azione uguale e contraria a quella che ha formato la molecola, e questa azione viene ad essere l’antimolecola; ad esempio: nel momento in cui ammazzo un pollo divento l’antipollo.

Cosa succede quando preparo un rimedio omeopatico?
Pur diluendo ripetutamente la soluzione, cioè aggiungendo altra acqua e via via rimuovendo gli ioni che si erano formati, non incido minimamente sul lavoro che l’acqua ha fatto una volta per tutte per portare in soluzione il soluto che vi ho immesso inizialmente. Quel lavoro rimane impresso nel corpo dell’acqua, ed è parte del ricordo specifico dell’acqua. Dunque non una memoria generica, ma dipendente dalle antimolecole presenti, ossia una memoria del negativo del soluto; se era stato portato in soluzione sale da cucina, saranno antimolecole del sale da cucina, se era ferro del ferro, e così via. La memoria dell’acqua è costituita non da ciò che è presente in essa, bensì da ciò con cui ha interagito, e non c’è più; e poiché il ricordo è costituito da una mancanza, che ha lo stesso tessuto del desiderio, non soggiace alla legge dell’azione di massa.

In conclusione il rimedio omeopatico veicola antimolecole, che equivalgono alla mancanza di una specifica sostanza. Quelle antimolecole diventano tanto più efficaci quanto più vengono separate dalla sostanza di partenza e dai suoi residui; ecco spiegato il ruolo e la necessità delle successive diluizioni. Diluendo si ottiene un’acqua sempre più pura, ma sempre più pura nel contenuto di antimolecole, le quali, pertanto, acquistano maggior potenza, così come un desiderio viene rafforzato dall’aumentare della distanza che lo separa dalla sua realizzazione.

Quando si usa un farmaco in dosi ponderali si devono fare i conti con le dosi, nel senso che si somministrerà un antipiretico nella misura ad es. di un grammo a una persona di ottanta chili, mentre ad un neonato se ne dovrà dare in misura molto minore.

In omeopatia il neonato e l’uomo di 80 chili ricevono la stessa dose di antipiretico, innanzitutto perché il rimedio omeopatico non contiene sostanze chimiche (a parte quelle che costituiscono il supporto, ovviamente), e poi perché non veicola neppure un principio attivo, bensì la mancanza di uno specifico principio attivo. Come si è detto in precedenza, la parte attiva del rimedio omeopatico è un inverso, un anti-principio, a cui non si applica la legge dell’azione di massa. L’anti-principio è una mancanza, e veicolare ad un organismo una carenza, equivale a indurre in quell’organismo una richiesta di ciò che non ha. Così l’antisale è la mancanza di sale, che passa all’organismo questa informazione: “guarda che ti manca il sale”. Questa informazione può essere veicolata senza danno in ugual misura al bambino e al grande. Varia grandemente invece ciò che avviene in seguito, nel senso che il neonato reagirà a questa mancanza producendo la quantità di sale idonea per lui, mentre alla stessa informazione l’organismo di 80 chili risponde producendone una diversa e maggiore quantità.

Vi è dunque una differenza abissale tra la medicina omeopatica e quella allopatica.
L’omeopatia non può essere dannosa, neppure quando il medico sbaglia prescrizione. Supponiamo ad esempio che il rimedio omeopatico erroneamente prescritto veicoli la voglia di bere: l’organismo risponderà che ha già bevuto. In omeopatia si può sbagliare, ma solo nel senso di prescrivere un rimedio inefficace, perchè per la sua stessa struttura non si può dare un rimedio dannoso.

E’ sempre l’organismo che organizza la propria risposta alla domanda formulata dal rimedio omeopatico, pertanto è fondamentale per l’omeopata conoscere quanto meglio possibile l’organismo del suo paziente per capire quali sono le sue carenze, mentre al medico allopatico, per la sua prescrizione, basta la comprensione dei sintomi e un buon manuale.

Le considerazioni precedenti si possono ulteriormente argomentare considerando l’interrogativo:

“Qual’è la differenza tra la molecola e l’anti-molecola?”.

Tutta la materia nasce organizzata, non esiste una particella che non sia retta da un progetto, non c’è corpo materiale che non sia strutturato secondo un progetto, in altre parole la materia inorganica non esiste perché non potrebbe sussistere senza una predisposizione di fondo. Ogni oggetto del mondo fisico sottostà ad un progetto così come sottostà ad un progetto la Pietà di Michelangelo. La statua è il risultato di un processo ideativo, prima di farla occorre pensarla. Nel momento in cui la statua è realizzata, il progetto è andato a finire dentro la statua, che ne è la materializzazione nello spazio e nel tempo; in una parola, l’incarnazione, mentre il progetto era fuori dallo spazio e dal tempo e coincideva con la mancanza della statua, ossia col desiderio di realizzarla. Ne consegue che la statua si oppone al suo progetto come la potenza si oppone all’atto.

Tornando ai nostri granelli di sale da cucina, le molecole immesse nell’acqua sono altrettante statue, -come direbbe Aristotele- formate secondo il progetto dell’NaCl. Nel momento in cui la molecola in quanto tale viene distrutta, è come se la statua venisse separata dal suo progetto e questa distruzione avviene ad opera dell’acqua e dentro il corpo dell’acqua, quindi nell’acqua rimane racchiuso il progetto per costruire la statua, ossia la molecola.

Questo è un altro modo, ma del tutto equivalente al precedente, di interpretare la memoria dell’acqua. Ma è anche molto di più: è una visione del mondo più completa dove la metafisica, intesa come scienza del pensiero, e la fisica si integrano a vicenda senza contraddirsi, perché non possono prescindere l’una dall’altra.

In conclusione somministrando il rimedio omeopatico, si fornisce all’organismo il progetto per costruire qualcosa. Se l’organismo ne ha bisogno, usa il progetto, altrimenti lo scarta; ecco perché l’omeopatia cura, pur essendo completamente innocua.

<///> L U C E  I N F I N I T A  D E L L' A M O R E, D E L L A  C O M P A S S I O N E, D E L L A  V E R I T A' <///>

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